L’EVASIONE DA POGGIOREALE DEL ‘54

L’EVASIONE DA POGGIOREALE DEL ‘54

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Donato Anzante

Lettere 294 | p.191 | ed. gennaio 2017
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Descrizione

Giunti a bordo del bastimento, dalla tasca traevano il fazzoletto per sventolarlo, un classico, per salutare parenti e amici che sostavano sulle banchine. A loro volta fiduciosi attendevano essi stessi il giorno e il momento non lontano in cui avrebbero potuto imbarcarsi per raggiungere i propri cari, e finalmente ricomporre le famiglie. Quante false promesse, nel darsi l’ultimo abbraccio con i propri congiunti, consapevoli che una volta raggiunta l’America, terra promessa e di libertà – non più lire ma dollari – la miseria sarebbe finita e con essa la fame e sporcizia, il puzzo di piscio dei vicoli, la muffa di quelle stanze di pochi metri quadri dei quartieri dove non spunta mai il sole…

In copertina illustrazione di Lorenzo Negri

Donato Anzante è nato nel Regno Unito il 13/04/1954. Inizia da fanciullo a comporre versi, nel 1997 pubblica la raccolta “Un Gioco di Stelle”, a cui segue il primo romanzo “Laurenziello il Brigante”, poi la satira politica “Sua Eccellenza l’Onorevole” che ha generato parecchi dissensi negli ambienti politici, ancora “L’Ultima Partita” un intreccio tra politica e camorra degli anni 80 ambientato all’indomani del disastroso terremoto in Irpinia. Tra i premi letterari ricordiamo il sesto posto al concorso internazionale di arte e letteratura “Città di Avellino” organizzato dalla rivista “Verso il Futuro” Della C. M. Menna – XV edizione e il secondo posto con medaglia d’argento per la poesia in lingua in arte e cultura 2009 XIII Edizione Premio Internazionale Accademia di Belle Arti, Lettere e Scienze Michelangelo Angrisani. Ancora: Terzo posto alla XVIII  Edizione Premio Internazionale “Arte e Cultura” 2014 per la sezione “Poesia in Vernacolo” (Cava De’ Terreni) Sa. Nel 2015 una nuova avventura, autista di una Rolls Royce d’epoca e decapottabile nella fiction “L’Onore e Rispetto” e il 2016 Brigadieri nel Fiction”Furore2” Il Vento della Speranza. Oggi vive con la famiglia a San Michele di Serino, paesino sulla sponda del fiume del Sabato con lo sguardo sempre rivolto al Monte Terminio.

Prefazione
Christian Ciampa

Sullo sfondo di una Napoli anni ‘50, dominata dall’insanabile contrasto tra la squallida miseria dei quartieri spagnoli e l’abbagliante benessere della città perbene, l’autore con la sua caratteristica alchimia di leggerezza ed equilibrio, dipana il suo romanzo in miniatura.
Pasqualina, ragazzetta semplice, persa nel suo sogno d’amore-liberazione per Mario, un fanfarone nullafacente, grazie alla sua tenacia e alla complicità dell’amica del cuore, scappa dalla dominazione di un fratello-padrone e compie scelte scandalosamente autonome, umilmente consapevole della sua dignità e del suo diritto a vivere una vita felice.
Con sguardo tra il nostalgico e il lucido, con una narrazione di sorprendente qualità musicale e con fedeli dettagli paesaggistici di un tempo che fu, il romanzo alterna la commedia, il mondo dei differenti rapporti familiari, la forza dell’amicizia, il dramma del tradimento, la tenacia della gente semplice, la tragedia della sconsolante povertà.
Napoletano di adozione, ma profondo conoscitore e appassionato ammiratore di ogni dettaglio della cultura partenopea, ho grandemente apprezzato, perché ne ho goduto, tutto quanto è Napoli.
Sui binari del tram della fantasia mi sono felicemente perso con l’autore tra i vicoletti e le strade, ho sostato estasiato tra le ambientazioni eleganti sofisticate del Caffè Gambrinus, ho gustato l’aroma “na tazzulella e cafè”che anima la già vivace vita dei quartieri spagnoli.
Auguro pertanto, a ciascun lettore che si accosti alle pagine di questa tenera ed emozionante favola di sempre, Cenerentola entri a palazzo e vive felice e contenta! Una piacevole e partecipata lettura.

Premessa
di Tommaso Giaquinto

Conobbi Donato Anzante molti anni fa per motivi di lavoro. Già allora rimasi impressionato della sua squisita disponibilità, ma anche del suo grande desiderio di conoscenza e dalla sua inesauribile fantasia. Notai subito che egli si entusiasmava con uguale passione in tutte le attività che intraprendeva anche se talune mi sembravano, per la verità, un poco strampalate e rischiose.
Proprio, però, questo suo modo di essere me lo resero subito simpatico.
A seguito di questa sua assidua frequentazione, nacque una sincera amicizia e volle farmi dono di una copia del suo primo impegno letterario ”Laurenziello il brigante” Trattava della nota storia di un feroce brigante Irpino che dal 1806 al 1812, nel decennio francese, Regnanti delle due Sicilie, devastò le contrade di questi luoghi con le sue gesta sanguinarie. Il personaggio “Laurenziello” era noto ai cittadini di Santo Stefano del Sole, lo stesso paese dove Donato da ragazzino fu portato dai genitori, allora immigrati in Inghilterra, ed ha vissuto tutta la sua fanciullezza. Probabilmente già all’epoca della sua adolescenza aveva appreso dalla viva voce dei suoi avi le gesta di questo spietato personaggio. Ma nella mente giovanile di Donato erano rimaste impresse non solo le sanguinarie imprese di questo brigante, quanto piuttosto le ragioni sociali ed economiche del popolo che aveva indotto il suddetto brigante a diventare paladino della giustizia dei poveri e dei diseredati nei
confronti dei potenti che li affamavano con le loro angherie. Alla prepotenza delle classi dominanti l’autore contrappone con uguale ed estrema crudeltà alle ingiustizie patite. A seguito con il secondo romanzo “Sua Eccellenza l’Onorevole” una satira politica tagliente e pungente che prende di mira alcuni politici della prima e seconda repubblica. Racconti che hanno il sapore antico e l’ironia del teatro d’autore. A tratti crude e feroci incasellato come un mosaico. Nel 2014 ancora un impegno letterario, Donato Anzante pubblica “L’ultima partita” questa volta di ambientazione recente, ai tempi del catastrofico terremoto del novembre del 1980, in cui l’Autore denuncia i mali della nostra società: la corruzione, il malaffare, l’arrivismo e il tradimento dei valori dell’amicizia.
Egli racconta di quattro giovani amici che insieme progettano di rendersi protagonisti della vita politica e amministrativa del loro paese che dovrà essere ricostruito dalle macerie.
Ma il Potere corromperà i loro propositi e tutti i sani principi di solidarietà e di amicizia che prima li animavano.
Sulla scia del successo dei precedenti romanzi, Donato Anzante si accinge ora a pubblicare questo quarto romanzo, il cui tema conduttore l’Amore nelle sue varie forme. L’amore casto e ingenuo di due giovani poveri, che sognano di evadere da una vita grama e a volte anche violenta dei bassi dei quartieri maleodoranti, dove non entra mai il sole e la gente è costretta a vivere in condizioni di promiscuità, per cui preferisce vivere all’esterno dei bassi, esercitando umili mestieri che permettano loro di sopravvivere.
L’amore passionale di chi vive, invece, in una Napoli civile e benestante, di chi si affaccia su Piazze grandi e luminose, abitando in palazzi che spesso sono stati per secoli testimoni della storia di Napoli.
Il nostro Autore riesce a cogliere questi aspetti e ce li presenta con grande maestria, descrivendo gli ambienti e l’atmosfera di una Napoli rappresentata nei suoi svariati e sempre diversi momenti della giornata; ci fa quasi assaporare gli odori dei quartieri ed il profumo del mare di Napoli. Infine l’amore angoscioso e smisurato di un giovane che, per non perdere il bene della donna amata, non esita ad affrontare un’impresa temeraria e disperata: l’evasione dal carcere di Poggioreale, in cui è rinchiuso a causa di un furto da cui sperava potersi giovare per sposare la giovane di cui era follemente innamorato.
Donato Anzante afferma che l’aspirazione di questo romanzo gli sarebbe venuto grazie ad un manoscritto regalatogli direttamente dal protagonista, compilato in una forma non sempre corretta e comprensibile. L’Anzante sviluppa questa vicenda in un stile del tutto personale, dando maggiormente risalto ai sentimenti ed alle passioni dei vari protagonisti.
Lascio ai lettori, che sicuramente leggeranno tutto di un fiato il romanzo, la curiosità di scoprire la fine della storia, sicuro che il tempo trascorso nella lettura di questo romanzo sarà stato piacevolmente speso bene.