IL PENSIERO PENSANTE

IL PENSIERO PENSANTE

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Roberto Infrasca

Costellazione Orione 145 | ed. luglio 2021 | p.228 | f.to 15x21cm
COD: ISBN: 9791259610034 Categoria:
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Descrizione

Le forme contemporanee assunte dal sentire, pensare, comunicare e comportarsi apparse nell’ultimo scorcio storico unitamente al rafforzarsi di quelle esistenti, hanno prodotto un’eterogenea molteplicità di strutture di personalità e di modalità pensanti, fenomeno che ha complicato sensibilmente la dinamica sociale e quella culturale, ostacolando la comprensione reciproca e il vivere civile. La consistente varietà di modi di pensare e di essere, tuttavia, non ha permesso la crescita di un pensiero differenziato e critico, bensì di uno parcellizzato che non risulta in grado di agevolare e comporre una ricca modalità pensante in grado di favorire una crescita orientata all’evoluzione dell’intera umanità. 
Un pensiero unico i cui protagonisti si ritengono diversi, assumendo così una singolarità intellettuale destituita da ogni fondamento umano e scientifico in virtù di una esasperazione soggettiva che deve credere a questo assunto fittizio per giustificare il nulla con la sostanza.

Roberto Infrasca ha svolto la sua attività professionale nel Dipartimento di Psichiatria della ASL 5 di La Spezia. È stato Professore di ‘Psicologia clinica’ nella facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Genova. È autore di 70 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali. Ha pubblicato dodici volumi su problematiche riguardanti l’ambito psichiatrico e della psicologia clinica.

Presentazione

In alcune occasioni, precedenti a questa, ho accettato di premettere alcune riflessioni introduttive ai testi di Roberto Infrasca. Uno studioso autorevole nella saggistica per il suo pensiero che scava nelle profondità della nostra complessa società postmoderna.
Il tema del presente saggio è il pensiero che pensa se stesso. Come a voler comprendere quando, come e perché l’uomo sa di pensare un pensiero che riassume in sé l’unità e la pluralità del mondo nel quale vive. L’unità contrasta la frammentarietà e la dissolvenza perché diviene la sintesi gestaltica per la comprensione della pluralità degli eventi umani. La pluralità contrasta l’irrigidimento riduttivistico e stereotipico che avvilisce la stessa coscienza e la libertà soggettiva di assunzione di responsabilità dei propri comportamenti. Unità e pluralità sono, quindi, immanenti ad un pensiero che è “dato” per essere generativo della conoscenza di sé e del mondo.
Roberto Infrasca è anche un professionista che ha speso il suo “sapere” nel mondo del care. Ha guardato in faccia la sofferenza esistenziale e psichica degli uomini. Ha affrontato il tema del dolore innocente ponendosi molteplici interrogativi con l’intento di capire da dove la persona con la quale intratteneva rapporti amicali o professionali attingesse le informazioni soggettive che determinavano quella precisa modalità di essere.
Gradualmente – è l’Autore stesso che parla si sé – ha messo a fuoco una serie di determinanti originarie e originali da lui considerate e vissute come un suo soggettivo sentire, il suo pensiero, le sue comunicazioni e il suo comportamento che egli ha ritenuto di poterle rintracciare in un “contenitore interno” depositario di tutte le esperienze celate o comunicate, degli engrammi mnemonici (che trasfigurano in esperienza), dei sentimenti e delle emozioni che queste dimensioni avevano suscitato e reso residenti tali vissuti.
L’impianto del lavoro si fonda così sull’elaborazione di una struttura dinamica che l’Autore ha definito “Magazzino degli Elementi Esperienziali”; dimensione deputata ad accogliere fin dai primi anni di vita le esperienze attinte dalle e nelle relazioni intrafamiliari.
Questo concetto, che è fondamentale per la comprensione della vita psichica della persona, viene approfondito attraverso due ipotesi teoretiche che l’Autore chiama “Teoria delle quattro finestre” e “Puzzle esperienziale”. Ambedue sono affrontate nella originalità del pensiero esperienziale che si sviluppa in due direzioni: un pensiero recintato e ostacolato nella rielaborazione del reale e un pensiero panoramico dinamicamente proiettato alla ristrutturazione della vita psichica dell’individuo.
Questi presupposti di esperienza vissuta evidenziano la sostanziale importanza che essi assumono nello sviluppo di una personalità in grado di dare un apporto alla crescita di una soggettività non assoggettata (pensiero critico) e ad una convivenza sociale che si nutra delle stesse regole, oppure, a dar luogo a dimensioni umane che utilizzano e utilizzeranno molteplici modalità pensanti incapaci di spaziare in terreni panoramici esistenziali e rimanendo, così, prigioniere di un intelletto saldamente ancorato ad ambiti cognitivi
angusti, individualistici e frantumati: in definitiva, persone incapaci di un apporto positivo per sé e per gli altri e, quindi, afoni di un sentire generativo di principi etici come quello di responsabilità, di cautela, di reciprocità, di sacrifico, di empatia, di colpa.
In tale contesto di pensiero pensante emerge un’urgenza politica e sociale che guardi alla “compassione” come a una “virtù etica” per la sua forza intrinseca di saper e poter “riparare” la fragilità strutturale, talvolta devastante, di questo nostro contesto globale.
Si tratta dell’indifferenza che mortifica le coscienze e appiattisce nella omologazione la pluralità cognitiva ed emozionale delle persone.
Roberto Infrasca sviluppa un pensiero positivo di speranza ponendo l’attenzione sulle strutture educative – tutte le agenzie educative – chiamandole per nome e interpellandole a riguardo della loro responsabilità etica nello scegliere le modalità più appropriate per la definizione di una garanzia di stabilità delle relazioni micro e macro sociali fondate su una democrazia veritativa del benessere sociale e psichico delle persone.
Un libro interessante, innovativo, completo. Da leggere per imparare!

Professor Erminio Gius
Università di Padova