Ricordi in sottofondo
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Elisabetta Bertolotti
Lettere 347 | ed. maggio 2022 | p. 126
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Descrizione
Descrizione
I ricordi generano serenità, la nostalgia riporta alle proprie radici, dà continuità alla vita e spinge ad andare avanti con ottimismo. La memoria di un evento, di un profumo, di una canzone fa da ponte tra il passato e il presente dando la sensazione che la vita abbia realmente un senso…
Nascono così questi undici racconti, memorie di attività, cose e persone riferite agli anni 1960/’70 e ’80, con qualche flash precedente, collocati tra Genova e la riviera savonese, Finale Ligure in particolare.
Autori
Elisabetta Bertolotti (Genova, 1958) alla fine degli anni ’90 si trasferisce nell’entroterra di Finale Ligure dove partecipa alla progettazione e realizzazione di mostre e progetti didattici.
Attualmente tiene lezioni e corsi di storia presso le Università delle tre età della zona. Nel 2016 pubblica il libro Una famiglia qualunque che riceve Premi Letterari Internazionali nel 2018,
S. Margherita Ligure Franco Delpino, e Gen. Div. Amedeo De Cia nel 2019. Nel 2017 esce la raccolta di poesie “Emozioni. Immagini in parole”. Suoi racconti sono pubblicati da Historica Edizioni, nel 2018 e 2019. Nel 2021 Prospettivaeditrice pubblica il saggio “Il Confine Orientale tra Fiume e Trieste. Storie di due porti franchi”. Interviste e presentazioni sul suo canale Youtube: Elisabetta Bertolotti https://youtube.com/channel/UCSzL8wKFRn3tpNGyjoO5icw
Prima pagina
Prefazione
I ricordi assomigliano un po’ alla ginnastica, quando non si pratica da tempo all’inizio si è rigidi, si fa fatica a muoversi, manca il fiato, ma piano piano, con costanza ed esercizio i muscoli si sciolgono, diventano più elastici e il respiro riprende regolare. Così anche la memoria ha bisogno di allenamento, a poco a poco pensieri, sensazioni ed emozioni affiorano, la mente si scioglie e se all’inizio i ricordi sono frammentati, in seguito fluiscono con scioltezza.
Spesso la domanda: “Raccontami…” è presa con diffidenza e titubanza, forse anche per un proprio senso di reticenza a parlare di sé: “Cosa vuoi sapere? Non mi viene in mente niente…” in
seguito quando i ricordi si susseguono e si accavallano, la frase più ricorrente è: “Guarda te, cosa mi fai ricordare…” Nascono così questi undici racconti, memorie di attività, cose e
persone riferite agli anni 1960/’70 e ‘80, con qualche flash precedente, collocati tra Genova e la riviera savonese, Finale Ligure in particolare.
Il primo, Via Roma, Farinata e vini, in versione abbreviata, e l’ultimo, Bicicletta impossibile, sono già stati pubblicati in raccolte edite da Historica Edizioni nel 2018 e 2019. L’ultimo, inoltre, si differenzia dagli altri perché ci riporta a fine ‘800, ma ho voluto inserirlo in omaggio alla grande diffusione, in questi ultimi anni, degli sport outdoor – bicicletta in particolare – nel territorio finalese. I ricordi vengono tradizionalmente associati a melanconia e tristezza, ad un senso di nostalgia, un sentimento ammantato nel tempo di una connotazione negativa.
Nel corso degli ultimi anni un gruppo di psicologi dell’Università di Southampton, Inghilterra, ha scoperto che questo sentimento non ha nulla a che vedere con la depressione, anzi
al contrario, contrasta la solitudine, la noia e l’ansia.
I ricordi generano serenità, la nostalgia riporta alle proprie radici, dà continuità alla vita e spinge ad andare avanti con ottimismo. La memoria di un evento, di un profumo, di una canzone fa da ponte tra il passato e il presente dando la sensazione che la vita abbia realmente un senso, e pertanto favorisce il nostro equilibrio emotivo!
Come il pittore riporta sulla tela fedelmente la realtà o la interpreta mettendo una sua propria visione, così in questi racconti c’è un misto di memorie di amici e conoscenti mescolate ad immagini mie personali, insieme ad un po’ di fantasia e romanzo. Qualcuno può riconoscersi e, se non tutto corrisponde, non biasimate le inesattezze e perdonatemi le ‘licenze poetiche’…
I ricordi sono frammenti a volte discordanti tra loro, che si fa fatica ad unire e far -collimare, ma fanno da sfondo a piccoli quadri di quotidianità.
Molte le persone che hanno contribuito e che vorrei ringraziare con affetto per avermi reso partecipe dei loro ricordi, in particolare Emiliana e Marco Ciccone anche per il prezioso aiuto e per
avermi messo in contatto con molti finalesi. Mila e Carlo Lovisolo per le accurate precisazioni e consigli e soprattutto Euliana Basalia per il suo costante appoggio ed incitamento.
E poi, sperando di non dimenticare nessuno: Luigi Alonzo, Rosalba Sciandro, Mariangela Corradi, Carlo Lena, Franca Terenzi, Mariangela Trucco, Daniele Brunetto, Tina Comi, Paolo
Naldini, Mario Burnengo e Vincenzo Gattero. La ricerca fotografica non è stata facile, tanti sono i ricordi impressi nella memoria, pochi quelli impressi su carta…
Un ringraziamento a coloro che mi hanno aiutato anche in questo, e che hanno permesso la pubblicazione delle loro foto.
Grazie a tutti!